Presentazione
Questo blog è dedicato alla stupende montagne dell'Alta Pusteria e dintorni, dove per oltre 25 anni ho percorso i sentieri, le vie ferrate e le Alte Vie delle Dolomiti di Sesto, che costituiscono l'attrazione principale di questa bellissima valle.
E' anche un omaggio dell'Autore agli amici incontrati lassù, un'amicizia dalla quale nacque la mitica "Cordata Hirben" le cui escursioni merita senz'altro di raccontare.
Un altro scopo del blog è quello proporsi come guida escursionistica della zona e di descrivere le curiosità, le manifestazioni e le opere d'arte della Val Pusteria che fanno di questo territorio un piccolo monumento naturalistico e folcloristico (nella migliore delle accezioni) che non cesserò di raccomandare a chi ama la natura, la vita sportiva e la Bellezza in una delle sue forme più elevate.
Roberto Mulinacci
Tempi di percorrenza: 3 ore per la forcella, 20 minuti per la vetta del monte, due ore e mezzo per la discesa.
Osservazioni: Salita abbastanza faticosa e discesa spezzagambe. 1000 metri di dislivello da superare.
Siamo partiti in cinque (io, Giuseppino, Giuseppe 2, Domenico e Luciana) in una mattinata soleggiata ma ventosa e fredda. Il sentiero si alza a strappi: prima una ripida salita porta ad una specie di altopiano, poi, allontanandosi dalla frontiera Italia-Austria (fin qui costeggiata) si entra decisamente in territorio austriaco e ci si alza in un largo giro a destra del monte Orecchio Piccolo. Un largo ghiaione porta infine alle prime rocce. Luciana e Domenico sono arrivati fino a qui; noi abbiamo proseguito. L'ultimo tratto è ripidissimo e si snoda sulle rocce: va affrontato in una arrampicata libera divertente e remunerativa. Giunti alla forcella Jagersharte: colpo di scena! Dall'altra parte è tutto un nevaio scuro e gelato. C'è nebbia e cade anche la neve. La temperatura è rigidissima, 8 gradi sottozero! A Luglio!. Non sentiamo le nostre mani; è difficile perfino scattare una foto o slegare lo zaino per poter mangiare un panino o bere dalla borraccia poiché abbiamo le dita gelate e quasi insensibili. Ci rifocilliamo velocemente (non vogliamo restare esposti al gelo improvviso), poi, seguendo Giuseppe 2, che ci ha preceduto, io e Giuseppino decidiamo di scalare l'Almerhorn, il monte alla nostra destra. Durante la breve salita non mancano i fiocchi di neve ma alla fine arriviamo alla grande croce di vetta! (Francesco, encomiabile) si è fermato alla forcella.
Scattiamo qualche foto, osserviamo l'inedito panorama e ci rallegriamo: una escursione su un quasi-Tremila è sempre una cosa rimarchevole. Dopo poco ci raggiungono 2 persone; sono di Agordo e sono venuti quassù per cambiare. Sono le uniche persone che incontreremo nel nostro percorso.
Ora possiamo iniziare la discesa che si rivelerà faticosa più del previsto: è la prima escursione importante dell'anno e poi il sentiero è tutto un continuo saltellare fra sassi più o meno dissestati. Finalmente torniamo al lago. L'escursione è finita: l'Almerhorn è stato domato!
Per tutte le foto dell'escursione clikka qui.
R.M.
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