Mercatino dell'Antiquariato

Mercatino dell'Antiquariato
Villabassa, Luglio 2013.

La Rocca dei Baranci.

La Rocca dei Baranci.
Enrosadira e nuvola.

Nuvole

Nuvole
Nubi sopra l'Asilo di Villabassa

Luigi

Luigi
Luigi Villa sulle Dolomiti di Braies (verso il Campo Cavallo).

Francesco e Domenico

Francesco e Domenico
Io con Domenico, Giuliana e Francesco ai Prati di Croda Rossa nel Luglio 2009.

Pension Vitalhof Hirben

Pension Vitalhof Hirben
Il posto dove tutto è cominciato...

1000 Anni di Villabassa

1000 Anni di Villabassa
Barbara con alcuni bambini sul trenino

L'Autore

L'Autore
Sulla vetta del Monte Nero

Flavia, Sara e Claudia sono tre ragazze del nostro gruppo. In gamba.



Presentazione


Questo blog è dedicato alla stupende montagne dell'Alta Pusteria e dintorni, dove per oltre 25 anni ho percorso i sentieri, le vie ferrate e le Alte Vie delle Dolomiti di Sesto, che costituiscono l'attrazione principale di questa bellissima valle.
E' anche un omaggio dell'Autore agli amici incontrati lassù, un'amicizia dalla quale nacque la mitica "Cordata Hirben" le cui escursioni merita senz'altro di raccontare.

Un altro scopo del blog è quello proporsi come guida escursionistica della zona e di descrivere le curiosità, le manifestazioni e le opere d'arte della Val Pusteria che fanno di questo territorio un piccolo monumento naturalistico e folcloristico (nella migliore delle accezioni) che non cesserò di raccomandare a chi ama la natura, la vita sportiva e la Bellezza in una delle sue forme più elevate.

Roberto Mulinacci

Foto autoreferenziale

Pubblicato da Roberto Mulinacci 29 dicembre 2012 0 commenti

Io con Franca nel Luglio del 1995.
(Come si vede avevo appena "conquistato" il distintivo aureo dato dal Consorzio dell'Alta Pusteria per aver completato tutte le escursioni prescritte).


(Foto di Gaetano Clerici)

Una serie di immagini sparse...

Pubblicato da Roberto Mulinacci 27 dicembre 2012 0 commenti

Alcune immagini sparse, raccolte e pubblicate perché non vadano perse.

Luglio 1985. Io e Franca sul Plan de Corones.

Luglio 2001. Pension Hirben. Barbara salta osservata da Flavia, Ricky e Maurino

Luglio 1987. Vetta del Monte Serla.
Io, Carletto, un amico, Aldo e Luigi Villa.

Francesco

Pubblicato da Roberto Mulinacci 0 commenti

Vogliamo ricordarlo così, il nostro caro Francesco, nella foto di Gaetano che lo ritrae mentre si prepara ad affrontare la Ferrata Lipella sulla Tofana di Rozes.
Lo vogliamo ricordare com'era: allegro, ottimista, spiritoso, coraggioso...
Grande Francesco.

Addio, grande Francesco...

Pubblicato da Roberto Mulinacci 24 dicembre 2012 0 commenti

Pochi giorni prima delle Festività di Natale è scomparso, dopo una veloce, inaspettata, spietata, terribile malattia, Francesco Sassòli.
Un fulmine a ciel sereno; una tragedia immeritata; una catastrofe... come definire questa morte?
Il mio (il nostro) caro compagno di escursioni, di scalate, di tante avventure... l'amico sempre sereno, dolce, simpatico, estroverso, spiritoso, ottimista... Francesco, pronto alla battuta; Francesco sempre disposto ad intonare un coro, sempre allegro, sempre presente... Francesco non c'è più.
Non ho parole. E' morto qualcuno che consideravo più e al di là di un semplice amico. Una persona speciale con la quale ho condiviso tanti bei, indimenticabili momenti.
Per il Gruppo Hirben è una perdita che considero irrimediabile; e posso solo immaginare il dolore di Domenico, il fratello indispensabile e insostituibile di Francesco, il caro Domenico, che abbraccio con tutta la partecipazione possibile in quest'ora così tragica.
A te, Francesco, il mio ricordo grato e indistruttibile: che il Signore ti accompagni, insieme alle mie preghiere, in questo ultimo, tragico, purtroppo irrinunciabile, viaggio.

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Rifugio Vallandro (Luglio 2004)

Pubblicato da Roberto Mulinacci 16 dicembre 2012 0 commenti

Due piccole foto donatemi dal caro amico Luigi Pigni (detto dagli amici del nostro gruppo: "Gigi il Pompiere") in ricordo di una piccola escursione (dall'Albergo di Prato Piazza al Rifugio Vallandro) compiuta nel Luglio del 2004.
Mio nipote Gianluca, io e Luigi sul tetto del Forte Vallandro

Verso Prato Piazza. Si riconoscono (oltre a me), Gigi, Franca,
Gianluca e una delle gemelline Rossi (?).

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Aldo

Pubblicato da Roberto Mulinacci 0 commenti

Voglio ricordare il mio grande amico Aldo Lindenfels, recentemente scomparso, pubblicando una lettera che Aldo mi scrisse nel 2004. 
Rivederla è sempre una emozione; già da come è scritta, (a mano, con una perfetta calligrafia, con parole semplici ma sincere) torna alla memoria il ricordo di un uomo magnifico che nessuno di coloro che hanno avuto la fortuna di conoscere, potrà dimenticare.

Alcune foto sparse...

Pubblicato da Roberto Mulinacci 3 dicembre 2012 0 commenti


I giovani del Gruppo Hirben (Anni Novanta)
Barbara e Flavia acrobate...

Le gemelline Amoretti, Flavia e Barbara in giardino...

Le gemelline con Gianluca

Bruno e Liliana Nodari alla Malga presso Pausa Ganda

Katia, Gaetano, Ricky e Ketty...

Gruppo di bambini nel prato della Pension Hirben. Tra gli altri Ricky, Gianluca, Barbara, Katerina e Francesco...
Alcune foto tratte dal mio album...

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Alle cascate di Fanes

Pubblicato da Roberto Mulinacci 29 novembre 2012 0 commenti

Franca, Marco Villa con moglie e figlio (Andrea) ritratti  con altri amici durante una escursione in Val di Fanes... (primi anno Novanta).

Coro in onore di Luigi

Pubblicato da Roberto Mulinacci 26 novembre 2012 0 commenti

Fu un vero avvenimento quel giorno che tutti i componenti del Gruppo Hirben si trasferirono dalla Pensione Hirben a Alba di Fassa. Su cinque auto, quasi quindici persone, tutte amiche del grande Luigi si diressero verso quella località per andare a salutare Luigi e Anna Maria Villa che, quell'anno, avevano scelto, a sorpresa, una nuova destinazione. Passammo una bellissima giornata in compagnia e, dopo un lauto pranzo, ci trasferimmo nel primo pomeriggio verso i giardini comunali di Alba in una sorta di lenta passeggiata digestiva e corroborante. Qui, non potemmo esimerci dall'omaggiare Luigi impegnandoci in uno di quei cori per i quali la "Cordata Hirben" è giustamente famosa in tutta l'Alta Pusteria.
Luigi, Claudio, Giuseppe, Flora, Carletto, Domenico e Francesco
impegnati nel coro a Alba di Fassa.

Aldo è volato in cielo

Pubblicato da Roberto Mulinacci 10 novembre 2012 1 commenti

Il nostro caro amico Aldo Lindenfels ci ha lasciato. E' scomparso mercoledì scorso, 7 Novembre, dopo che una lunga e penosa malattia ne aveva logorato le forze vitali. Aldo era rimasto l'ultimo dei tre amici milanesi, tutti amanti della montagna ed ex-colleghi (gli altri erano Luigi e Carletto) che quasi trent'anni fa dettero vita, insieme al sottoscritto, alla mitica Cordata Hirben. Lo ricordo, ed insieme a me, ne sono certo, tutti quelli che lo hanno conosciuto, come una persona eccezionale, un uomo gentile, discreto e corretto quali non ce ne sono più, un vero "signore" d'altri tempi del quale mi onoro di essere stato amico e che non dimenticherò. Addio, caro Aldo, resterai per sempre nel mio cuore.

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Il "Giro della chiesetta"

Pubblicato da Roberto Mulinacci 5 agosto 2012 0 commenti

Quando in Luglio ci ritroviamo a Villabassa, invariabilmente ogni sera, subito dopo aver cenato, faccia caldo o si geli, sia sereno o minacci pioggia (e spesso anche se piove), per molti di noi, quelli dello storico Gruppo Hirben, il Giro della chiesetta è, da tempo, un appuntamento irrinunciabile.
La chiesa di Santa Maddalena Moso durante il giro
Il giro consiste in una passeggiata circolare che parte dalla Pensione Hirben sulla Rienzstrasse e si dirige a ovest verso la chiesetta di Santa Maddalena Moso; da qui si imbocca quell'altra stradina pianeggiante che, contornando a nord il paese, giunge fino alla Parrocchiale. Ancora due minuti ed eccoci arrivati alla piazza principale dove, seduti su una panchina che sembrerebbe fatta solo per questo tipo di occasioni, ritroviamo gli altri amici del nostro Gruppo, quelli che, non sentendosi in vena di camminate più o meno digestive, ci hanno preceduto lì per aspettarci.
Luciana e Domenico sono sempre presenti; a loro ci aggiungiamo quasi sempre io e Giuseppe e, a volte anche altri amici, come Francesco e l'altro Giuseppe di Pordenone; comunque al giro della chiesetta non si rinuncia facilmente: io quest'anno nemmeno una volta.
Scende la sera mentre ci incamminiamo verso
la Parrocchiale
Come succede è facile da dire: ogni sera, poco prima delle nove, arrivano alla Hirben Luciana e Domenico a chiedere chi di noi è disposto a fare il "giro" in loro compagnia; ovviamente noi ci accodiamo e, a passo lento ma non troppo, inizia la bella camminata intorno a Villabassa. 
L'ora scelta, nel mese di Luglio, è ideale, qui, in Pusteria. L'ultimo sole se n'è andato da poco, dopo aver colorato di giallo poi di rosa intenso e quindi di un violetto pallido le cime delle Dolomiti, e l'aria trasparente è di un colore ed un sapore particolare. Il cielo è di perla verso Monguelfo mentre dalla parte dell'Austria già cala la notte e il silenzio cristallino e magico dell'insolita ora è rotto solo dalle nostre parole. Si parla di tutto e di niente (nessun argomento ci è precluso) mentre in breve si esce dalla strada della Rienza e si svolta a destra, in direzione della chiesetta di Santa Maddalena che innalza, orgogliosamente umile, il suo personale esilissimo gadget. La punta dello stupendo campanile spicca contro il cielo ancora chiaro e sembra incidervi come fosse un arabesco benedicente, l'ornamento sommitale di ferro battuto dove svetta la croce e dove spesso si riposano, prima di cessare le loro picchiate vertiginose, gli storni e le rondini.
Non ci fermiamo quasi mai a riposare su una delle due panchine poste davanti alla chiesa ma voltiamo subito a destra per la stradina interna e, a passo più sostenuto, eccoci diretti verso il campanile della Parrocchiale, sempre visibile durante la nostra camminata. Ecco, ora che siamo quasi giunti a metà della stradina, ci accorgiamo che la notte, senza quasi che ce ne avvedessimo, è definitivamente scesa ormai.
Intorno a noi è buio ma ciò non rallenta né accelera il nostro passo né interrompe il nostro ragionare; è un buio buono, amichevole e lo sentiamo come uno di noi poiché ci conosce dopo averci accompagnato in tutti i giri similari che abbiamo intrapreso in questi anni. 
Giunti alla Parrocchiale basta lasciarsi andare giù per la breve discesa per giungere al ponte sulla Rienza e poi in piazza, a ritrovare altri amici, a proseguire ancora per poco i nostri ragionamenti.
Il giro è finito. Due chilometri? Tre? Non so. Non è una escursione e nemmeno una passeggiata: è solo un momento (ma irrinunciabile) di aggregazione tra noi e l'ambiente naturale e culturale circostante che gli fornisce la scenografia e spesso gli scrive la sceneggiatura.
Ecco: una delle cose che più mi mancheranno una volta tornato a casa sarà proprio il "Giro della chiesetta".
La luna, nel crepuscolo, sul Monte Lungo

R.M.

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Seconda escursione - Senza senso in Val Di Fanes

Pubblicato da Roberto Mulinacci 27 luglio 2012 1 commenti

L'idea era buona, anzi: ottima. Dando credito per una volta alle previsioni del tempo che spergiuravano su una giornata calda e soleggiata (dopo tante da dimenticare) avevo pensato di dedicare la prossima escursione alla conquista del Col Becchei, quella montagna dai fianchi metallici che domina il sentiero che dal Pederù sale alla Malga Fanes e appare così imponente se si alza lo sguardo alle sue paurose pareti quando si arriva all'altezza del Lago Piciodel.
Giuseppe e Francesco al Pederù alla partenza
I motivi c'erano tutti: innanzitutto finora nessuno di noi è mai salito sul Col Becchei (anche se si tratta di una montagna di quasi 2800 metri) e poi, almeno da un esame della cartina, la scalata non sembra essere così proibitiva tanto che potrebbe essere affrontata anche da alcuni dei nostri (me compreso) "meno giovani". Tutto pronto dunque; la sera precedente (il 26) organizziamo la spedizione. Partenza ore 8,30; mogli a casa; tramite il Passo Furcia arriviamo al Pederù verso le 9 e 40; prendiamo una jeep che ci porta al Rifugio Fanes e da lì, in circa 3 ore e mezzo (si tratta di un dislivello di circa 700 metri) arriviamo in cima al Col Becchei. Tutto bene? Approvato. Partecipanti oltre a me, il solito Giuseppe e Francesco.
L'avviso che annuncia la sospensione del servizio Jeep.
Fino a Pederù il programma non fa una grinza ma lì ci accoglie la prima amara sorpresa (sorpresa decisiva): il servizio jeep è sospeso. Ma come? Ci informiamo: niente da fare. Niente Col Becchei quindi; impossibile per noi affrontare un dislivello di 1300 metri.
Come alternativa decidiamo di andare al Rifugio Fanes. Ci incamminiamo per un sentiero affollato come un corso cittadino la sera del sabato. Saliamo senza sforzo fino a quota 1700 metri, dove la carrareccia diviene quasi pianeggiante. 
Il tronco scolpito che segnala l'inizio della traccia
Ad un tratto mi ricordo di aver visto qualche anno prima (diciamo 15 anni?) alcuni escursionisti che venivano giù da quei monti alla nostra sinistra. Mi dissero che venivano da Fodara Vedla e ricordo che ne rimasi stupito perché non mi risultavano sentieri o tracce che da quel rifugio tagliassero direttamente in direzione Lago Piciodel. La mia idea è subito: cerchiamo di recuperare la giornata: troviamo il sentiero e saliamo a Fodara Vedla. Gli altri sono d'accordo e così, continuando a camminare verso la Malga Fanes, scrutiamo le macchie verso sinistra. 
Sulla traccia che sale su per la pietraia.
La freccia indica Francesco che inizia a salire
Ad un certo punto vediamo una traccia che sale verso sinistra lungo il fianco del monte: non si vede dove porta ma potrebbe essere quella del fantomatico passaggio (penso). Io e Giuseppe la affrontiamo subito mentre Francesco ci segue di malavoglia. (La traccia parte da sinistra ed il suo imbocco è segnalato da uno strano tronco scolpito). La traccia attraversa una pietraia gigantesca e dopo poco diviene abbastanza esposta. Ci alziamo di quota fino alla fine della pietraia, dove si incontrano i primi mughi. Si intravede, vecchissimo, un segno bianco-rosso, assai scolorito. 
Giuseppe ridiscende per l'esposta traccia
Ci siamo alzati di un 250 metri (siamo all'altezza del Rifugio Fanes che si intravede in lontananza); si domina la vallata dove transita la carrareccia; crediamo di essere sul sentiero che cerchiamo. Ancora qualche passo e poi, con stupore, ci accorgiamo che una frana ha portato via un largo tratto di sentiero. Dall'altra parte dell'enorme solco si vede una traccia esile e parecchio esposta che sale verso un vetustissimo ometto di sassi... Non si può proseguire. Non si potrebbe, non si dovrebbe, proseguire. 
Francesco e me sopra la Val di Fanes
Io sulla traccia a quota 2000. Sotto di me la carrareccia
per il Rifugio Fanes e, più lontano, il Lago Piciodel.
Ma Giuseppe decide (nonostante le nostre implorazioni) di andare a dare un'occhiata. Così traversata la sommità della frana inizia a salire su per quella ripida traccia larga non più di una suola di scarpa ed esposta su un burrone di 300 metri. I Santi aiutano gli audaci (pare) e così, mentre io e Francesco, dopo aver tentato invano di dissuadere Giuseppe, non abbiamo nemmeno il coraggio di guardare, quello, un passo dopo l'altro, riesce a raggiungere l'ometto di sassi e a sparire al di là della roccia. Mentre lo aspettiamo (speriamo che torni!), noi scattiamo foto su foto al crudo ma fiero panorama sottostante. Dopo un poco torna Giuseppe che ci annuncia l'impossibilità a proseguire. Sembra che non si possa passare a meno di arrampicarsi e senza sapere cosa si troverebbe dall'altra parte. Torniamo indietro, quindi.
Un bellissimo scorcio del Lago Piciodel
All'altezza del lago Piciodel decidiamo fare una sosta per mangiare e poi di esplorarlo.
Giuseppe sul lago Piciodel
La sponda sinistra del lago è stupenda: fiori di ogni specie, un'acqua verde e trasparente e una atmosfera fuori dal tempo. Ci fermiamo presso un masso per mangiare e poi esploriamo gli angoli più caratteristici del Lago. Il Piciodel ha una particolarità: ha un immissario (un torrente che scende dai pressi del Rifugio Lavarella) ma non un emissario: l'acqua finisce lì. Sopra di lui la mole metallica (sembra di piombo) del versante nord del Col Becchei solcata a sinistra da un ripido sentiero che porterebbe alla Forcella Ciamin e quindi all'inaccessibile (o quasi) Val de Mez. Noi dopo esser giunti fin sotto l'ultima salita che porta al Rifugio decidiamo di tornare.
Io, Giuseppe e Francesco
Sono le 16 e 30, non abbiamo raggiunto nessuna meta importante e nemmeno una di quelle via via prefissate, ma ci siamo divertiti, abbiamo visto posti nuovi e vissuto altre emozioni. Inoltre ho scattato bellissime foto: cosa desiderare di più?

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Prima escursione - MONTE PUNTA (Spitzkofel) 2280 m.

Pubblicato da Roberto Mulinacci 24 luglio 2012 0 commenti

Io e Giuseppe poco dopo la partenza
La Casera Nuova (1924 m.)
Alcuni ospiti della Casera Nuova
Sulla forcella
Stelle alpine ovunque...
La piatta, erbosa sommità del Monte Punta (a destra)
Tra i monti che circondano il Lago di Braies ce n'è uno che nessuno sale mai. Non è un monte importante (poco meno di 2300 metri) e persino il suo nome italiano è un nome di ripiego: Monte Punta cosa diavolo significa se non la traduzione abborracciata di un toponimo tedesco? Solo il libretto del CAI TCI (Dolomiti Orientali) lo cita (dieci righe..) tra i monti del gruppo dei Colli Alti. Io l'avevo notato (osservandolo dal basso) quelle due volte che andai, una volta con Francesco e Giuseppe 2, l'altra con Giuseppe, in cima al Monte Nero, quella montagnozza alla quale si arriva prendendo il sentiero a destra della Malga Foresta. Beh, come prima uscita delle vacanze dolomitiche 2012 poteva andar bene, ho pensato. Requisiti: il dislivello notevole ma non esagerato (poco meno di 800 metri, dal lago di Braies) e il fatto che quella montagna non la saliva nessuno. "Bene" ho pensato, "potrebbe riservare delle sorprese". E così stamani io e Giuseppe, lasciata la macchina e le rispettive mogli presso l'Hotel del Lago di Braies, ci siamo incamminati per il segnavia 20 (e poi 61), diretti alla Casera Nuova. Questa malga di montagna è abitata da un giovane pastore, uno studente che d'estate guadagna qualche cosa tenendo le mucche all'alpeggio. Ci sono anche due tavoli apparecchiati dove si può picniccare e il pastore può fornire anche alcune bevande (oltre al latte, beninteso). La Casera è letteralmente circondata da mucche di ogni specie. Ce ne sono anche di irlandesi che, finché non ho saputo che sono socievoli e timide, non avevano proprio un'aria rassicurante.
Sotto di me, in lontananza, Villabassa e la Val di Braies
Comunque dalla Casera abbiamo preso il sentiero 61 che ci ha portati, dopo una salita massacrante, alla forcella. Tempo impiegato dal lago 2 ore e 45 minuti (stando a Giuseppe, cronometrista ufficiale delle nostre performances escursionistiche). La forcella segna praticamente la riuscita dell'escursione dato che si trova a 2225 metri e da lì alla vetta il dislivello è pressoché inesistente (una cinquantina di metri). Panini, biscotti, acqua a volontà e poi in poco più di 15 minuti eccoci quindi in cima al famoso Monte Punta. Sorpresa! Il Monte Punta non è altro che una splendida, larga terrazza prativa panoramica popolata da mille specie di fiori (colonie enormi di stelle alpine, tra le altre..) e aperta ad uno dei panorami più ampli e grandiosi della zona. Solo a Nord la visuale è preclusa dalle dorsali meridionali delle montagne dei Colli Alti, ma in tutte le altre direzioni lo sguardo spazia senza ostacoli. 
Ometto di sassi sulla cima del Monte Punta.
In lontananza la Croda Rossa di Braies


I Monti della Valle Aurina (innevati, grazie alle temperature polari di ieri e l'altro ieri) e poi la veduta su Villabassa, la Val di Braies, tutti i monti di Braies mentre lontane svettano la Croda dei Toni, le Tre Cime e la Croda Rossa. Bellissimo, indimenticabile! Dopo aver scattato foto a volontà siamo tornati al lago (tempo: 1 ora e 40) scendendo direttamente alla Casera e da qui sulla carrareccia segnata 61 fino a destinazione.

Secondo giorno

Pubblicato da Roberto Mulinacci 21 luglio 2012 0 commenti

La villa sul lago di Dobbiaco
Primo giorno a Villabassa. Quest'anno della storica Cordata Hirben siamo rimasti in pochi: io e Franca, Giuseppe e Rina, Domenico, Giuliana e Francesco, Giuseppe 2 e Natalina. 
Una veduta particolare del lago...
In partenza per il giro del lago...
La Rocca da San Candido
Angeli dorati a San Candido...
Il primo giorno completo a Villabassa è trascorso facendo il "solito" giro del lago di Dobbiaco e, nel pomeriggio, qualche camminata senza impegno. Nel pomeriggio solita visita dei negozi di San Candido con possibilità di scattare qualche bella fotografia.
La sera poi, approfittando del fatto che c'era la Dorfkuchl (la festa del paese) come è tradizione in quest'occasione, è cominciato a piovere e la giornata si è conclusa presto. Restano alcune immagini che pubblico in questo post: se non altro danno il senso della Val Pusteria...
Un insetto floreale...

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Ci risiamo!

Pubblicato da Roberto Mulinacci 19 luglio 2012 1 commenti

Franca sul ponte di Villabassa
Questa è rimasta sempre uguale...
Insomma, com'è come non è eccomi anche quest'anno qui, a Villabassa e precisamente, come ai primordi, alla Hirben. Ne son passati di estati da quel Luglio 1985 che segnò l'inizio delle mie avventure montanare! E pensare che, nonostante tutte le escursioni fatte e rifatte, tutti i rifugi visitati e rivisitati, tutti i paesaggi fotografati e rifotografati, essere quassù, vicino alle montagne più belle del mondo, mi dà sempre una forte emozione. Cosa farò quest'anno? Scartiamo, per adesso, la Tommaselli e la Tridentina, e mettiamo da parte magari anche il giro della Croda dei Toni o l'escursione in Val Sassovecchio (c'è sempre la possibilità di farle nei prossimi anni queste cose... o no?), avrei pensato di arrivare in cima al Col Becchei. E magari di esplorare parte di quel territorio di Fanes che si trova tra il Rifugio Lavarella e il Sasso della Croce... insomma sarei soddisfatto se riuscissi a compiere una di queste escursioni.
Uno sguardo dal ponte...
Ci sentiremo nei prossimi giorni, per adesso, visto che sono arrivato da sole due ore, pubblico tre foto tanto per far vedere che sono proprio qua. E saluti cari a tutti.

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Qualche idea

Pubblicato da Roberto Mulinacci 15 marzo 2012 0 commenti

Pensavo: dove potremmo andare quest'anno a fare qualche escursione che abbia i seguenti requisiti:
1- Sia accattivante;
2- Sia nuova;
3- Sia fattibile anche per gente non più giovanissima (come me, insomma);
4- Non sia eccessivamente lontana da Villabassa?

La domanda non è di poco conto visto che in questi ultimi 27 anni (ventisette!) io e i miei amici del Gruppo Hirben abbiamo percorso pressoché tutti i sentieri, tutte le ferrate, tutte le vie attrezzate, tutti i percorsi noti e meno noti che attraversano le magnifiche montagne dell'Alta Pusteria e dintorni.
Forse la zona meno nota è quella che comprende i monti di Fanes.
Il problema (se di problema si tratta) è che si tratta di montagne un poco fuori mano, per così dire, ma una volta arrivati con l'auto a San Vigilio di Marebbe (via Passo Furcia) e da lì al Pederù, si potrebbe giungere in taxi fino al Rifugio Lavarella e da lì ci si presenterebbero diverse alternative allettanti di escursione insolita e avventurosa.
Infatti dal Lavarella si potrebbe salire al Col Becchei (via Lago di Limo) oppure, ancora meglio, esplorare le cime che si affacciano sulla Val Badia. Oppure si potrebbe andare a dare un'occhiata alla zona della Furcia Rossa per controllare in che stato versano le sue vie ferrate.
Un'altra parte delle Dolomiti di Sesto da visitare potrebbe essere quella delle Crode Fiscaline e del Collerena;
nel Gruppo del Cristallo si potrebbe pensare ad una escursione sulla Cresta di Costabella;
dalla Val Foresta si potrebbe salire alla Cima dei Colli Alti o, a sinistra esplorare la zona circostante il Monte Sella di Sennes;
da Santa Maddalena in Val Casies si potrebbe, una volta giunti al Passo, salire sulla cima più alta del Gruppo;
da Dobbiaco si possono esplorare i monti di confine;
dal Rifugio dei Tre Scarperi si può salire sui monti del crinale....
insomma, penso proprio che anche quest'anno le alternative non mancheranno.
Quanto alle forze, questo è un altro discorso...

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Vacanze a Villabassa 2012

Pubblicato da Roberto Mulinacci 8 marzo 2012 0 commenti

Comunico a tutti gli amici del Gruppo Hirben che anche quest'anno io e Franca saremo a Villabassa (presso la Pension Hirben) dal 19 al 29 Luglio.
Speriamo quindi di incontrarci per stare insieme e fare delle belle escursioni. Anche nel 2012 (finché dura!).
Per il momento, saluti carissimi a tutti!

R.M.

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Due ricordi

Pubblicato da Roberto Mulinacci 31 gennaio 2012 1 commenti


2 ricordi


Coro in Val di Fassa
Tutto passa; anche le cose più belle che però continuano a vivere nella nostra memoria grazie ai ricordi.
Ricordi di tempi felici, di giornate memorabili, di ore passate insieme; ricordi di persone, di canti, di avventure; ricordi di un tempo felice che, anche se sempre meno praticabile, continua ad esistere nella nostra mente.
Penso veramente che l'esperienza di quella che scherzosamente chiamammo la Cordata Hirben sia qualcosa di meraviglioso e di straordinario. Insomma, decine di persone di ogni età e provenienza che si danno appuntamento per anni, una volta l'anno, per trascorrere insieme alcuni giorni nel paradiso alpino della Pusteria, è qualcosa di raro e di prezioso, che, per il semplice fatto che sia stato possibile, racconta che valori come l'amicizia, la stima e la solidarietà sono ancora presenti e vivi. Basta solo che le se ne presenti l'occasione (la montagna, i cori, le escursioni, le giornate in comune...) ed ecco che l'Amicizia esce dal riserbo dove le preoccupazioni, il lavoro e le convenzioni della vita quotidiana la sotterrano e torna a risplendere come una delle qualità umane più preziose.
Sono assolutamente convinto che i giorni passati insieme a Villabassa, resteranno indelebilmente scolpiti tra i ricordi di tutti i partecipanti come uno dei periodi più felici della loro vita. Non è una esagerazione; ne sono certo.

Dopo questa sincera riflessione, rientriamo in tema (natalizio, per fortuna). Approfittando quindi dell'opportunità che il prossimo Natale mi dà per porgere i più sinceri e fervidi Auguri di felicità a tutti i componenti del Gruppo Hirben, alle loro famiglie e ai loro cari, sperando che il Nuovo Anno non faccia nessuno di quei  brutti scherzi che da più parti si paventano, pubblico due foto che ho ritrovato per caso riordinando il mio sterminato archivio fotografico.
Mentre la prima è una foto che ritrae il gruppo al Rifugio Carpi una volta che scegliemmo quella ridente mèta nei Cadini di Misurina come destinazione per la nostra annuale uscita comune, la seconda ritrae uno dei nostri famosi cori quella volta (e fu l'ultima che lo avemmo con noi) che andammo a trovare Luigi Villa ad Alba di Fassa. Con il mitico Luigi ci sono anche Flora e Carletto; a loro, nella Festività del santo Natale, va il nostro commosso ricordo.
La Cordata Hirben al Rifugio Città di Carpi

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Premiazione Fedeltà

Premiazione Fedeltà
30 anni di permanenza alla Hirben.

Il libro "SENESE IN PUSTERIA" è online!!

Il libro che ho scritto sulla nascita e la genesi della mitica "Cordata Hirben" è disponibile (ovviamente gratuitamente) sul web per tutti gli amici della montagna.
E' in formato PDF (circa 1 Mb di grandezza) e può essere scaricato a questo indirizzo:

Senese in Pusteria

Nel caso che si desideri stamparlo su carta, ricordo che è già pronto per la stampa (fronte-retro) su fogli A4. I fogli possono poi essere rifilati in basso tagliando circa 4 cm. di carta prima di essere rilegati in volume.

Saluti,
Roberto Mulinacci.

NOVITA': VIDEO sul Blog!

Il sottoscritto, negli anni che vanno dal 1991 al 1997, amava girare per le montagne dell'Alta Pusteria in compagnia di una videocamera che portava sempre con sé. Adesso, in occasione del riversamento di quelle immagini da videocassetta a DVD, ho estrapolato alcuni clip da quei filmati che ho poi messo in rete su YouTube.
Si tratta di piccole parti filmate in bassa definizione e piuttosto deteriorate nell'audio ma penso che a qualcuno degli amici possa far piacere rivederle in modo da rivivere qualche momento di quei giorni felici e spensierati.
Alcuni filmati saranno incorporati nei post relativi all'avvenimento illustrato in caso di mancanza di altra documentazione.
Comunque per accedere a tutti i clip basta andare su Youtube e cercare:
"Gruppo Hirben".
Saluti,
Roberto Mulinacci

Il Gruppo Storico



Carletto, Luigi, io ed Aldo Lindenfels davanti alle Tre Cime (Luglio 1985)

La FOTO del Mese




La Parrocchiale di Villabassa e Monte Elmo

La "Cordata HIRBEN" - Il Gruppo storico

  • Aldo Amoretti
  • Aldo Lindenfels
  • Claudio Pobbe
  • Domenico Sassoli
  • Francesco Sassoli
  • Gaetano Clerici
  • Giuseppe Bertini (Giuseppino)
  • Giuseppe Longobardo (Giuseppe 2)
  • Lino Sommariva
  • Marco Ruggiero
  • Roberto Mulinacci

La "Cordata Hirben"

Gli amici, tutti ovviamente appassionati della montagna, che si ritrovano ogni anno, in Luglio, per stare insieme ed effettuare le escursioni di cui si parla in questo blog, hanno dato vita, di fatto, ad un gruppo conosciuto come “La cordata Hirben” (dal nome della pensione di Villabassa dove si ritrovarono la prima volta).

Le loro età sono assai diverse, come diverse sono le loro provenienze (si va da Milano a Genova, da Siena a Napoli, da Bologna a Torino); quello che li unisce è l’amore per la natura.

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