Dopo due giorni di pioggia quasi continua, devo dire la verità, avevamo l'acqua ai... ginocchi. Disperati decidemmo di muoverci non appena il tempo avesse potuto dimostrare di potersi mantenere, non dico bello, ma almeno asciutto, sì.
Così, dopo una notte agitata (freddo insolito, coperti dal piumone) ma speranzosa, ecco che al mattino di quel Martedì 19 Luglio, dopo esserci messi d'accordo cellularmente (si dice cosi?), visto che c'era il sole (ma pallido e traditore), eccoci tutti diretti in direzione Ponticello; meta, Prato Piazza. I partecipanti dovevano essere, oltre a me, Franca e Flavia, tutta la famiglia di Giuseppe 2, comprensiva del medesimo, Natalina, Sara, Andrea e le gemelle.
Giunti a Ponticello (sotto un cielo divenuto improvvisamente grigio) ecco la prima sorpresa: ALT! Un cartello posto in mezzo alla strada era chiaro: di qui non si passa. C'è da dire che c'era una fila di macchine in attesa assolutamente straordinaria: o che s'erano dati tutti l'appuntamento per salire a Prato Piazza?
Dopo dieci minuti buoni di attesa, forzando un pò il varco (nonostante le rampogne della vigilessa) siamo comunque riusciti a passare e così, dopo 15 minuti di auto eccoci finalmente al parcheggio di Prato Piazza. Luca e famiglia non ebbero la stessa fortuna e, non riuscendo a passare, dovettero desistere.
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A Prato Piazza davanti alla Croda Rossa |
Si scende dall'auto e si rabbrividisce: o che è 'sto freddo? Siamo quasi sotto zero! La Croda Rossa mostrava ampi spazi bianchi di neve fresca; il Cristallo poi era tutto bianco che neanche a Dicembre.
Rabbrividendo e battendo i denti, parcheggiate le consorti al calduccio nel Rifugio di Prato Piazza, io e Giuseppe abbiamo deciso, per dare un senso alla mattinata, di salire sul Col Rotondo dei Canòpi, la montagnozza sulla destra della strada che porta al Rifugio Vallandro.
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Salita verso la vetta del Col Rotondo |
Si sa, l'escursione da queste parti è sempre taumaturgica e così, dopo una mezz'ora di salita, il freddo se n'era bell'andato.
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Giuseppe all'entrata di una galleria di guerra |
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A tavola! |
Il dislivello è minimo (forse 250 metri a dir tanto) ma i panorami sono bellissimi e tra la visita di una galleria di guerra e le foto al sentiero che sale sopra l'immenso prato eccoci finalmente alla croce di vetta (o meglio, dell'anticima, essendo il "vero" Col Rotondo quel panettone tondeggiante che prosegue alla stessa altitudine davanti a noi per altri 500 metri. Avendolo io già fatto ho preferito non proseguire). Dopo le foto di rito, nella discesa che ci riportava a Prato Piazza, avevamo, io e Giuseppe, quasi caldo! Alle 13 eravamo già nel rifugio dove, attesi dagli altri, stupiti di vederci in T-shirt, ci siamo dedicati a quanto di meglio poteva offrire la scarna ma comunque discreta cucina locale.
r.m.
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