Il ritorno avviene per lo stesso percorso seguito all'andata.
Tempi di percorrenza: 2 ore per il Rifugio, un'ora per la sella fra i due monti e 20 minuti (per chi se la sente) per raggiungere la cima del Pulpito Alto.
Difficoltà: facile orientamento per raggiungere la sella e coraggio e piede fermo per salire la traccia (difficile, nonostante quello che ne dica il CAI) che porta in vetta.
Dislivello: circa 1100 m.
In una giornata che si preannunciava stupenda siamo partiti in tre: io, Giuseppino e Giuseppe 2 che però, giunti al Rifugio Comici, non ci ha seguiti preferendo fare il giro per il Rifugio Pian di Cengia, il Locatelli e ritorno in Val Fiscalina. Ma il bello viene proprio nel tratto che porta dal rifugio al Pulpito Alto.
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Il Rifugio Zsigmondy-Comici ed il Pulpito Alto |
Si vede dall'assenza di tracce e dalla meravigliosa flora che dovunque ci circonda; il percorso è libero: occorre mirare a quella selletta che scende ad ovest del Pulpito Alto e a non lasciarsi confondere dai mughi che ci circondano. Ad un certo punto si entra in una specie di piccolo canon, dove i fiori formano unh tappeto multicolore inaspettato e meraviglioso: il Paradiso Terrestre! Dopo poco più di duecento metri di dislivello dal rifugio (che si vede sempre, piccolo, in fondo dietro a noi) si giunge ad una piccola radura dove giace un rudere di costruzione in pietra e dove si vede l'ingresso di una lunga caverna. Si tratta di resti della Grande Guerra; i reperti del genere abbondano in questa zona.
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Salita verso il Pulpito Alto |
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Giuseppino sulla vetta |
Dopo la discesa dalla cima del monte di Giuseppino, abbiamo proseguito la nostra esplorazione di quei luoghi quasi mai frequentati e poi siamo discesi seguendo lo stesso itinerario fatto per la salita.
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R.M.
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