Come prima escursione (e anche per fare un pò la gamba) ho scelto di andare alle cosidette Tabiai dei Colli Alti (dove Tabiai dovrebbe essere il plurale di Tabià, piccola costruzione in legno usata come ricovero per animali e persone). E così, io, Giuseppe e sua nipote Matilde (10 anni), ci siamo subito incamminati dal Lago di Braies verso la Val Foresta sperando (e in questo siamo stati fortunati) in una tregua del maltempo che quest'anno ha imperversato in tutta Italia. Passata la Malga Foresta siamo giunti in poco più di due ore alla Casera Nova da dove il sentiero pianeggiante comincia a salire. Effettivamente non ricordavo una salita così dura quando l'avevo fatta oltre vent'anni fa con i Sassòli, Carletto, Aldo, Luigi e i ragazzi Colonna, ma si sa, gli anni passano per tutti. Dopo tre ore dalla partenza ecco il meraviglioso altopiano dove giacciono le Tabià che si apre davanti anoi: qualcosa di molto simile ad un Eden fiorito dove pascolano le capre e l'acqua scorre da ogni parte. Giornata magnifica, e un bel riposo corroborante in quel prato stupendo l'ha onorata degnamente.
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L'ingresso nel piccolo altopiano delle Tabiai |
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Le Tabiai dei Colli Alti nel prato fiorito |
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Capre alle Tabiai. |
r.m.