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Santa Maddalena in Moso, a Villabassa |
A tale proposito, come dimenticare l'irreparabile assenza di Francesco? La sua vitalità, la sua simpatia, i suoi cori e i suoi aneddoti ci mancheranno.. come successe a suo tempo per Luigi Villa, il fatto che Francesco non sia più con noi si avvertirà per sempre.
In Piazza Kurz, Lino, Aldo, Sara, Natalina, Luciana, Domenico e Anna Paola. |
Tosca implorante un pò di torta... |
Le giornate sono state tutte assai buone: caldo e sole durante il mattino e qualche nuvola nel tardo pomeriggio. La sara poi, pioveva (una volta anche a dirotto). Non si può aver tutto e comunque non abbiamo dovuto rinunciare a nessuna escursione, salvo, a volte le signore, al rituale appuntamento alla panchina degli autobus dopo il classico "Giro della Chiesetta".
Quanto alla Val Pusteria ho notato due cose ognuna, per un verso o per l'altro, negativa. La prima riguarda il numero degli ospiti (i così detti: villeggianti) di questa zona montana che è visibilmente diminuito. Specie a San Candido era evidente la diminuzione delle persone per le strade e nei negozi rispetto agli anni passati: colpa della crisi?
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Sara e Andrea si occupano di Tosca (Forcella Lerosa). |
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Spuntino al sacco alla Forcella Lerosa: Luciana, Domenico e Giuseppe. |
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La Musikkapelle di Niederdorf durante la Dorfkuchl. |
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I miei piedi e Giuseppe durante lo spuntino sul pendìo dove termina la traccia di sentiero che "doveva" portare alla Forcella di Sues. |
La prima escursione (piccola, piccolissima), effettuata insieme a Giuseppe, è consistita nella risalita del sentiero n. 9 (quello che dalla Statale di Cortina porta alla Forcella del Lago) fino alla cascata. Lo scopo era quello di fare alcune belle fotografie e devo dire che è stato pienamente assolto.
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Sul punto dove il sentiero N. 9 incrocia la cascata. |
La prima escursione vera e propria è stata quella che ci ha portato dal lago di Braies alla vetta del monte Prà della Vacca. Si è trattato di una camminata di circa 650 metri di dislivello alla quale oltre a me ed a Giuseppe, ha partecipato anche la piccola Matilde.
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L'antico confine, sotto lo Scoglio di San Marco. |
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In posa al bivio per il Monte Prà della Vacca. |
Si tratta di una meta facile (2140 m.) e nello stesso tempo incantevolmente panoramica e la consiglio a tutti gli appassionati della natura e della montagna.
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Io sulla Vetta del Prà della Vacca. |
La piccola Matilde è stata oltremodo coraggiosa e tenace: non è da tutti i bambini fare di simili performances montane.
La seconda "vera" escursione è stata decisa all'ultimo minuto.
Dovevamo andare al Rifugio Auronzo e da lì al Locatelli per vedere le famosissime 3 Cime, ma in extremis ho deciso di rifiutarmi di compiere l'osceno rito che sarebbe consistito (in successione):
1- Salita in auto al maleodorante parcheggio presso il Rifugio Auronzo;
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Giuseppe e Matilde salgono verso la Croda dell'Arghena |
3- Proseguimento della famigerata processione verso il famoso Rifugio Locatelli risultante spesso assai sottovalutato in quanto a difficoltà (e lo si vede dalle tante comitive che arrancano boccheggiando sull'ultima rampetta che porta al Rifugio);
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Verso la Croda, sul luogo dove abbiamo pranzato. |
5- Ritorno (stanchi, accaldati, inappagati dal non aver fatto niente che meritasse la pena di fare).
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Io e Matilde sulla Croda dell'Arghena, davanti alle 3 Cime. |
Ho proposto pertanto di andare alla Malga Rimbianco e da lì, salire alla Forcella dell'Arghena e da qui alla Croda da dove avremmo potuto ammirare le 3 Cime e i monti circostanti da una più insolita e più panoramica, prospettiva.
Detto fatto: in meno di due ore eravamo alla Forcella e da qui, in marcia verso la Croda. Un improvviso (breve) acquazzone ci ha fatto riparare in una grotta dove abbiamo mangiato, e poi di nuovo in marcia fino all'anticima assai panoramica. Stelle alpine dappertutto e panorami mozzafiato; abbiamo solo rinunciato agli ultimi 10 metri che ci separavano dalla piatta sommità dove si trova la croce di vetta perché richiedevano in piccolo passaggio di primo grado e abbiamo preferito che Matilde non lo affrontasse.
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Il nostro Gruppo (Escluso Giuseppe Longobardo che scattò la foto), alla partenza per la Forcella Lerosa. |
Dalla Statale di Cortina presso Cimabanche (località Lago Bianco), il sentiero N. 8 sale con leggera pendenza verso la Forcella Lerosa: lì era diretta la maggior parte dei partecipanti (Sara e Andrea, Luciana e Domenico, Giuseppe Longobardo) mentre io e Giuseppe avevamo in programma di raggiungere, a partire dalla Forcella, il (fantomatico) Bivacco Pia Helbig-Dall'Oglio, sotto la Croda Rossa.
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Il Gruppo al completo alla Forcella Lerosa. |
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Il Cason Lerosa |
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La Tofana di Dentro dal punto dove abbiamo mangiato. |
E ormai, anche le vacanze a Villabassa erano finite.
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Il "Giro della Chiesetta". |
nb: Per un numero maggiore di foto sulla Montagna vedere il seguente link:
Montagne
L'Album fotografico completo è sulla mia pagina di Facebook (L'Album del 2013 dell'Alta Pusteria).
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