Il Monte Serla è la montagna di Villabassa.
E’ un alto costolone che, in questo tratto, fa da argine meridionale alla Val Pusteria ed è caratterizzato da due cime abbastanza importanti che caratterizzano il panorama della valle nel tratto che va da Monguelfo a Dobbiaco: Monte Serla e Monte Lungo. Entrambe le cime, come tutte quelle che si affacciano da sud sull’Alta Val Pusteria (come i monti di Valdaora) presentano un versante settentrionale roccioso e ripido ed uno meridionale brullo e poco inclinato che determina assai minori difficoltà nella salita.
Alla cima del Monte Serla (2378 m.) si può accedere da due itinerari principali, quello più naturale è più lungo (oltre 1200 metri di dislivello) e parte direttamente dall’abitato di Villabassa, l’altro, che inizia dai pressi dei Bagni di Braies Vecchia, in Val di Braies, ha il vantaggio di far risparmiare almeno 200 metri di dislivello e oltre mezz’ora di tempo almeno fino a Malga Pozzo, quando anche questo sentiero confluisce nel primo.
Ricordo che fu uno dei primi, se non il primo itinerario che feci, il primo anno che passai le vacanze a Villabassa; mio compagno di escursione fu Luigi Villa e con lui, Carletto e Aldo Lindenfels, il nucleo storico del Gruppo Hirben.
Dal centro del paese ci si avvia verso est, costeggiando la massicciata della ferrovia fino ad attraversarla. Seguendo l’indicatore per i Bagni di Pian di Maia (Bad Maistatt) si sale per leggera salita traversando i verdissimi prati pusteresi fino ad un bivio.
A sinistra si giunge direttamente in pochi minuti ai Bagni di Pian di Maia e, volendo proseguire, a Dobbiaco (bellissima passeggiata panoramica), a destra invece, seguendo il sentiero 15 (Via dolomitica N° 3) si sale verso la Malga Pozzo (Putzalm 1743 m.).
Si può giungere fino a là per una comoda, ma lunga, strada di montagna o si può scorciare prendendo il sentiero che, a sinistra, sale nel bosco (soluzione che consiglio). Il sentiero è assai ripido e lungo la salita non si intravede nient’altro che piante: nessun panorama, nascosto dalle alte cime che sorgono tutto intorno. E’ una salita dura che richiede allenamento e determinazione perché, come in tutti i sentieri dove l’approccio è subito duro, la fatica si fa sentire. Il mio consiglio è di non prendere la salita di petto, almeno in questo tratto: le forze ed il fiato risparmiati verranno utili più su.
Alla Malga Pozzo finalmente il panorama verso la valle si apre e si possono vedere, per la prima volta i monti di Val Casies che si innalzano, verdeggianti a nord, oltre il Monte Costa di Villabassa.
Alla Malga è possibile riprendere fiato, riposarsi un poco e fare uno spuntino; una sorgente sgorga lì vicino e comunque i gestori della malga hanno sempre qualcosa da offrire.
Ora si può affrontare la salita mediana: si sale verso est in diagonale su per un prato fino a sbucare sotto le rocce della parte sommitale del Monte Serla (Monte Sues, 2052 m.). Da qui è anche possibile deviare a sinistra e scendere fino a Dobbiaco (e da qui tornare al punto di partenza con un largo anello escursionistico) ma, decidendo di seguire il segnavia 30, si incontrano le prime difficoltà, anche se alla portata di ogni escursionistica passabilmente allenato. Il sentiero si snoda su per le prime rocce e, con l’aiuto anche di qualche corda fissa che aiuta a superare in tutta sicurezza alcuni passaggi, si giunge alla forcella che delimita il Monte Lungo (salendo alla nostra destra) dal Serla.
Ora il sentiero è più agevole; tornano i prati e, deviando verso sinistra, si giunge presto in vista della grande croce di vetta. Un ultimo (facile) sforzo e siamo in cima. Abbracciamo la croce (volendo possiamo scrivere anche una nostra impressione nel libriccino custodito nella cassetta che si trova lassù) e ci soffermiamo ad osservare il panorama. Stupendo, meraviglioso, impagabile. La vista spazia su tutta l’Alta Val Pusteria, da oltre Monguelfo, a sinistra, fino a ben dentro l’Austria, a destra. L’abitato di Villabassa è tutto, miniaturizzato, in bella mostra davanti e sotto di noi. Se ci giriamo dall’altra parte, fronte a sud, ecco davanti a noi il Picco di Vallandro con, a destra, tutte le principali cime delle Dolomiti di Braiese a destra le alte cime dei Rondoi e dei Baranci.
Ora possiamo riposarci, contenti. La nostra fatica è stata ripagata.
Foto 1: Il Monte Serla al crepuscolo, visto da Villabassa.
Foto 2: Accanto alla croce sulla vetta del Monte Serla: io, Carletto, un amico, Aldo e Luigi.
Foto 3: Sulla vetta del Serla: un amico, Carletto, Aldo, io e Luigi. Luglio 1987.
Presentazione
Questo blog è dedicato alla stupende montagne dell'Alta Pusteria e dintorni, dove per oltre 25 anni ho percorso i sentieri, le vie ferrate e le Alte Vie delle Dolomiti di Sesto, che costituiscono l'attrazione principale di questa bellissima valle.
E' anche un omaggio dell'Autore agli amici incontrati lassù, un'amicizia dalla quale nacque la mitica "Cordata Hirben" le cui escursioni merita senz'altro di raccontare.
Un altro scopo del blog è quello proporsi come guida escursionistica della zona e di descrivere le curiosità, le manifestazioni e le opere d'arte della Val Pusteria che fanno di questo territorio un piccolo monumento naturalistico e folcloristico (nella migliore delle accezioni) che non cesserò di raccomandare a chi ama la natura, la vita sportiva e la Bellezza in una delle sue forme più elevate.
Roberto Mulinacci
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